Esito positivo per l´interpello disapplicativo sulla deducibilitą delle perdite fiscali pregresse

Esito positivo per l´interpello disapplicativo sulla deducibilitą delle perdite fiscali pregresse

La Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate ha risposto favorevolmente ad un’istanza di interpello disapplicativo predisposta dallo Studio per un importante gruppo bancario condividendo l’interpretazione proposta.

La Banca, a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione che aveva concluso il complesso procedimento di salvataggio di altre aziende bancarie, aveva ereditato cospicue perdite fiscali pregresse, non deducibili a causa dei “limiti quantitativi del patrimonio netto” indicati dal comma 7 dell’art. 172 TUIR., salvo l’esperimento della procedura di interpello.

Nella convinzione della non elusività dell’operazione di fusione per la valida ragione economica sottesa all’operazione, è stata presentata all’Agenzia delle Entrate apposita istanza di interpello, sottolineando l’interesse pubblico ispiratore dell’intervento, le ragioni di formazione delle perdite fiscali e l’effettiva consistenza dell’attività imprenditoriale delle aziende incorporate (che in nessun modo potevano essere assimilate alle c.d. ‘bare fiscali’).

La Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate, esaminata la documentazione prodotta e valutate le argomentazioni addotte nell’istanza, ha proceduto ad un’attenta ricostruzione della fattispecie che l’ha portata a condividere l’impostazione fiscale proposta dal contribuente perché i dati economici forniti rispecchiano “l’esistenza di due società operative ed effettivamente esercenti l'attività bancaria” che, “al di là della detenzione di perdite fiscali, costituivano entrambe aziende di proporzioni significative con sportelli, personale, ecc.”. Essa ha perciò consentito la disapplicazione della citata norma antielusiva e la deduzione delle perdite alle condizioni di legge.

L’intervento di prassi appare di estremo rilievo per le caratteristiche del caso esaminato e per l’attenzione prestata dall’Agenzia alle peculiarità dell’operazione di riorganizzazione aziendale in un settore delicato come quello del credito.